Nata a Catania, ha iniziato giovanissima gli studi musicali, diplomandosi con il massimo dei voti in canto all’ Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania. Ha approfondito lo studio del repertori operistico con i maestri Alain Billard, Enza Ferrari. Ha frequentato l’Accademia Verdi - Toscanini di Parma e l’Accademia Lirica di Osimo diretta dal M° Sergio Segalini.
Nel 1997 ha debuttato nell’ “Arcadia in Brenta” di B.Galuppi al Festival dell’Opera Giocosa del ’700 di Bassano del Grappa (VI). Ha collaborato con Carla Fracci cantando nello spettacolo ”Amleto Principe del sogno”, balletto di Beppe Menegatti, musiche di Sostakovic al Teatro Municipale di Piacenza. In occasione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di V.Bellini, ha partecipato all’ allestimento dell’ opera “Adelson e Salvini” ed all’ incisione del CD “Omaggio a Bellini” prodotto dalla Fondazione Bellini Festival. Ha inoltre cantato al teatro La Nuova fenice di Osimo (AN), al Teatro G.B.Pergolesi di Jesi (AN),al Teatro Massimo Bellini di Catania. Ha vinto il 2° premio ed il premio del pubblico al V Concorso Lirico Internazionale “ Rinaldo Pelizzoni” di Sissa (PR), il 1° premio al I Concorso Carlo Meliciani di Arezzo, il Premio Speciale della giuria al I Concorso Lirico Internazionale Illica Opera Stage di Castell’ Arquato (PC), il 3° premio ed il premio del pubblico allʼ VIII Concorso Internazionale “Anselmo Colzani” di Budrio (BO), il 2° premio al XVIII Concorso Internazionale "Gaetano Fraschini" di Pavia; ha ricevuto la menzione speciale al I Concorso Internazionale “Città di Lucca - Giacomo Puccini”. E' stata finalista in diversi concorsi internazionali tra i quali il Rome Festival di Roma, il “G.Martinelli - A.Pertile” di Montagnana (PD), il “Flaviano Labò” di Piacenza.
Si è esibita in occasione dei festeggiamenti Pucciniani al circolo A.Catalani di Lucca ed é stata invitata a cantare a Busseto (PR) per l’ anniversario della nascita di Giuseppe Verdi.
Recentemente ha cantato in concerti in onore dei maestri Renato Bruson e Rolando Panerai.
Oltre ad aver prestato il suo volto a spot televisivi, Ellen a 15 anni è stata campionessa olandese di stile libero. Inizia a lavorare come modella nei Paesi Bassi e all'estero. In Israele è testimonial per Tapuzina, una diffusa bibita analcolica, ma è in Italia che conquista la notorietà. Il suo debutto in TV risale al 1997 con il programma "Mai dire Gol", che conduce anche nell'anno seguente insieme ad Alessia Marcuzzi. Nell'estate del 1999 diventa la valletta di Mike Bongiorno nel programma del sabato sera di Canale 5, "Momenti di gloria". Nel gennaio 2000 Ellen conduce il programma giornaliero "Mai dire Maik" con al suo fianco Fabio De Luigi e Ugo Dighero. Nel marzo del 2000 ricomincia l'avventura con "Mai dire Gol", di cui Ellen è protagonista per il terzo anno consecutivo. Nel 2000 anche la radio la vede protagonista con un programma, "Papaveri e papere", su RIN-Radio Italia Network, accanto a Marco Baldini. Dopo una breve parentesi nel cast di "Zelig", nel maggio 2001 torna a condurre "Mai dire Maik" al fianco del Mago Forrest. In estate è ancora in tv con Alessia Mancini e Gigi Sabani per condurre il programma "Facce da quiz", in onda il venerdì in prima serata. Nel 2002 passa alla conduzione de "Lo stivale delle meraviglie", in onda tutti i sabati mattina su Canale 5. Nel suo curriculum c'è anche una apparizione cinematografica nel film "Tutti gli uomini del deficiente della Gialappa's Band". Dal 2003 al 2005 conduce il programma per bambini "Ziggie" in onda il sabato pomeriggio su Italia 1. Interviene spesso nelle trasferte radiofoniche della Gialappa's Band su Radio2 (RAI dire Sanremo, RAI dire Gol). All'inizio del 2006 affianca Dario Vergassola nel programma di viaggi "Paese che vai...", in onda su La7. Nella stagione tv 2006/07 è chiamata da Emilio Fede a condurre "Sipario", rotocalco del Tg4. Nel 2007 conduce su SKY Vivo il reality show "The bachelor - L'uomo perfetto". Da settembre 2007 conduce E! News Italia su E!, canale satellitare di Sky. Nel 2010 ritorna in tv con un "numero zero" prodotto dagli autori di "Zelig" e pubblica, assieme a Stefano Romanò, un libro di fiabe per bambini con all'interno 365 racconti dal titolo "Mamma, mi racconti una storia?" edito da Leone Editore. Nelle stagioni televisive 2010-2011, 2011-2012 e 2012-2013 conduce ogni domenica su Rete 4 "Melaverde" assieme a Edoardo Raspelli. Durante l'estate 2012 conduce su La5 il programma sui bambini, "Girogirobimbo". Dal 18 dicembre 2012 approda in prima serata su La5 con il programma "Naturalissima - Speciale Natale".
Nasce a Millesimo, in provincia di Savona, sin da fanciullo dimostra la sua risolutezza e la sua serietà, qualità che gli permetteranno da adulto di diventare un vero leader e nel corso della sua carriera verrà considerato da tutti i suoi colleghi un compagno importante e affidabile. Un ulteriore riconoscimento, questa volta in forma ufficiale, gli arriverà nel 1980 dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini che gli conferirà il titolo onorifico di Cavaliere per le sue doti umane e professionali. Il suo esordio nel mondo delle corse avviene nel 1967 facendo da copilota al fratello in una gara in salita. In quell'epoca Mauro frequentava la facoltà di ingegneria a Genova, ma si convincerà che il suo destino è legato al mondo delle corse e da allora in poi vi dedicherà sempre più tempo. Nel 1969 disputerà qualche gara in salita con una Fiat 850 Sport Coupè ottenendo buoni risultati, tra questi il 1° posto di categoria nella Savona-Cadibona. Nel 1970 a bordo di una Lancia Fulvia HF 1600 della Scuderia Grifone di Luigi Tabaton otterrà la sua prima vittoria importante a Pistoia nella Coppa Collina, continuerà anche nel 1971 con la stessa vettura partecipando a vari Rally Internazionali. Nel 1972 prende la decisione di abbandonare gli studi universitari e di conseguenza accetta la proposta di Cesare Fiorio di entrare in Lancia dove rimarrà fino al 1977. Sempre nello stesso anno trionferà nel Campionato Italiano di Rally Cross sempre con la Fulvia Coupè HF 1600. Nel 1973 viene premiato per le sue eccezionali qualità di pilota con l'Award Rally, prestigioso riconoscimento a livello internazionale. Nel 1974 riceve l'incarico di sviluppare la Beta Coupè e con questa vettura giunge secondo dietro alla Lancia Stratos di "Lele" Pinto al rally Targa Florio. I risultati del buon lavoro svolto arriveranno anche nel 1975 dove troviamo Mauro ottenere risultati importanti nei Rally di Sicilia, di Udine, delle Alpi Orientali e di Sanremo. Nel 1976, il Reparto Corse della Lancia gli affida la mitica Lancia Stratos, il suo debutto a bordo della Stratos avviene sempre in Sicilia dove otterrà una splendida vittoria. La stagione continuerà poi con tanta sfortuna, al rally dell'isola d'Elba, al 4 Regioni e al rally mondiale dell'Acropoli in Grecia, sarà costretto al ritiro mentre era in testa. Il 1976 per Mauro si conclude poi in maniera tragica, durante la prima prova speciale del rally delle Valli Piacentine, la Stratos di Mauro Pregliasco e Angelo Garzoglio va a sbattere contro un paraccaro di pietra, la vettura a causa della fuoriuscita della benzina dal bocchettone del serbatoio prende fuoco e finisce la sua corsa in una scarpata. Mauro non riesce ad uscire dalla vettura a causa della porta bloccata e sviene, Garzoglio invece trova modo di uscire e quando si accorge che Mauro è rimasto all'interno della vettura, non esita nonostante le fiamme a rientrare in macchina e a metterlo in salvo pregiudicando la sua incolumità, qualche giorno dopo il terribile incidente muore a causa delle ustioni riportate. Dopo essersi ripreso da questa terribile esperienza, nel 1977 e precisamente a giugno, tornerà alle corse sempre su una Lancia Stratos e nonostante l'handicap di essere rientrato a stagione cominciata già da tempo riuscirà a vincere il titolo di Campione Italiano Rally, aggiudicandosi tra gli altri il Rally di San Giacomo, il 4 Regioni, i Valli Piacentine e il Liburna. La stagione terminerà con il suo ottimo 4° assoluto e primo dei piloti Lancia al Rally di Sanremo. Nonostante questo risultato a fine stagione la Lancia, a causa di uno sfoltimento di piloti del Reparto Corse lo lascia a piedi, questa decisione lascia molto amareggiato Mauro che comunque non ha problemi a ritrovare chi lo accoglie a braccia aperte. Nel mese di dicembre 1977 a Palermo durante lo svolgimento della Fiera dei Motori, Mauro viene premiato come il pilota italiano più popolare e proprio in questa occasione incontra l'Ing. Chiti e qualche mese più tardi diventa pilota ufficiale Alfa Romeo. Nel 1978 a Pregliasco viene affidata un Alfetta GTV Gruppo 2 con la quale vince il titolo Turismo Gruppo 2 e la Coppa CSAI, sconfiggendo le Opel, allora considerate imbattibili. Vincerà il Rally Colline di Romagna. Nel 1979, l'Autodelta gli affida la potente Alfetta GTV Turbodelta con la quale partecipa ai più importanti Rally del Campionato Italiano e di quello Europeo. Nel 1981 dopo varie vicissitudini e tanti ritiri l'Alfetta GTV Turbodelta dà l'addio ai rally in seguito alla decisione dell'Alfa di dedicarsi alla F.1. Sempre nel 1981 Mauro terminerà la stagione arrivando secondo al 4Regioni e primo al Giro di Sicilia a bordo di una Porsche Carrera. Nel 1982 entra a far parte della Squadra Corse della Ford Italia dove rimane sino al 1984. Nel 1985 diventa pilota ufficiale della Lancia West Team vincendo a bordo di una 037 il Challenge Trident, successo bissato anche l'anno seguente. Nel 1987 vince le sue due ultime gare e annuncia il ritiro alle corse. Negli anni i successi per Mauro non vengono solo dalle gare, nel 1982 la CSAI gli affida l'incarico di istruttore federale rally, dal 1982 al 1984 dirige a Livigno una scuola di pilotaggio su ghiaccio prima per la Talbot e poi per la Ford. Nel 1986 gli viene chiesta consulenza tecnica per le riprese dello sceneggiato televisivo "Rally" (andato in onda in prima serata su Rai1 nel 1988). Nel 1987 diventa imprenditore fondando la società "Astra srl" operante nel settore motoristico e nel 1991 ha la soddisfazione che l'Abarth la scieglie come partner per la sperimentazione di nuove soluzioni tecniche, tra le quali la telemetria nei rally e l'impiego di differenziali a controllo elettronico.
Sono Sarah Baderna, ho 22 anni, alta 180 cm, occhi verdi e capelli biondi. Sono cresciuta in provincia di Piacenza. Ho frequentato la facoltà di Economia e Amministrazione delle Imprese all'università Bicocca di Milano. All'età di 16 anni ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della moda e da allora lavoro come modella: in questi 6 anni ho sfilato e posato per grandi marchi della moda, tra cui anche la mia amica Valeria Marini per la sua linea di abbigliamento Seduzioni Diamonds. Oltre alla moda, anche il mondo dei concorsi mi ha sempre attratto: mi sono classificata al terzo posto al concorso di Miss Italia nel 2011 mentre quest'anno ho vinto il titolo di Miss Mondo Italia e ho rappresentato la nostra nazione al concorso mondiale di Miss World 2013, ottenendo il 12esimo posto, su 130 ragazze. Attualmente, oltre a continuare il mio lavoro di modella, conduco in qualità di madrina, ospite e presentatrice eventi di vario tipo (eventi aziendali, serate, ecc..): ho affiancato Enzo Iacchetti prima (2011), Pippo Baudo dopo (2012), nella presentazione di una manifestazione che si svolge ogni anno in provincia di Piacenza, mentre quest'anno sono stata l'unica conduttrice della manifestazione. Inoltre, a novembre ho presentato varie sfilate di moda durante l'Expo Sposa di Reggio Calabria. Le mie passioni sono lo sport (sono cintura nera di karate, ho praticato anche tennis, snowboard, equitazione e altri sport), la cucina (passione ereditata dalla mamma) e la moda (non solo come modella, infatti ho creato nel 2011 una linea di abbigliamento).
Nato a Milano, inizia a scrivere per testate giornalistiche, tra cui il Corriere della Sera diretto da Giovanni Spadolini, già durante il secondo anno del liceo classico. A ventidue anni viene assunto al Corriere d'Informazione. Il 10 ottobre 1975, su ordine del direttore di allora, Cesare Lanza, dà vita sul quotidiano milanese alle pagine settimanali dedicate ai ristoranti, con la rubrica di stroncature "Il faccino nero". Questa valse diverse minacce a Raspelli, fino alla consegna di una corona di fiori recante il messaggio «Al nostro caro Edoardo»; Raspelli rispose sull'edizione successiva della rubrica con «Volevo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fiori ma anche rassicurarlo: la sua cucina è sicuramente fetente ma non mortale». Si occupa della cronaca nera negli anni più cupi del terrorismo (è il primo giornalista ad accorrere sul luogo dell'assassinio del commissario Luigi Calabresi). Suoi colleghi sono, fra gli altri, Walter Tobagi, Vittorio Feltri, Ferruccio De Bortoli, Massimo Donelli, Gigi Moncalvo, Gian Antonio Stella, Paolo Mereghetti e Gianni Mura. Nel 1986 (l'anno di fondazione) e per qualche tempo a seguire è stato responsabile del Gambero Rosso, ai tempi supplemento del quotidiano il manifesto, uno dei dirigenti di Guida d'Italia dell'Espresso e della rubrica "Il Goloso", pubblicata sul settimanale L'Espresso. Ogni settimana sul quotidiano La Stampa Raspelli pubblica le proprie recensioni critiche su alberghi e ristoranti. Fra i programmi televisivi cui ha partecipato Edoardo Raspelli: Star bene a tavola (con Anna Bartolini, su OdeonTV), Che fai, mangi? (con Anna Bartolini e Carla Urban/Enza Sampò su Rai 2), Eat Parade (rubrica del TG2 su Rai 2) e ha partecipato nel 1999 alla trasmissione Fenomeni (in prima serata, su RAI 2) con Piero Chiambretti, Aldo Busi e Giampiero Mughini. Sempre con Piero Chiambretti è stato attore nel film Ogni lasciato è perso. Nel 2005 ha condotto su Rete 4 in prima serata il quiz giallo Psyco (con Remo Girone). Nel 2008 ha condotto su Rete 4 in prima serata il programma Attenti al lupo (la cui canzone era la sigla dello stesso programma, cantata da Lucio Dalla). È stato guest star della fiction "A un pelo dalla victoria". Dal 1998 Edoardo Raspelli conduce ogni domenica mattina su Rete 4 il programma Melaverde, per anni in collaborazione con Gabriella Carlucci, poi con Elisa Bagordo ed ora con Ellen Hidding. Il programma dal 2012 va in onda su Canale 5. È stato ospite della prima edizione di MasterChef Italia insieme ai critici Clara Barra e Andrea Grignaffini. Nel 2012 ha recitato nel film Asfalto Rosso di Ettore Pasculli. Si ritiene il più celebre critico gastronomico italiano. Ha persino stipulato con la Reale Mutua Assicurazioni una polizza su gusto e olfatto, assicurandoli per circa 500.000 euro.
Nato a Civenna nel 1943, è un pilota automobilistico italiano, che ha corso in tutte le discipline, dalle piccole turismo fino alla Formula 1. Ha raggiunto la notorietà per la sua vittoria sul circuito stradale del Mugello nel 1969, primo successo internazionale di una carriera che continua ancora oggi. Cresciuto in una famiglia benestante, riuscì a coltivare la sua passione per i motori e, nel 1962, prese parte con l'Alfa Romeo Giulietta Spider del padre alla Coppa Fisa, disputatasi a Monza, giungendo ottavo. La buona prestazione lo fece notare a Mario Angiolini, fondatore del team Jolly Club, che gli offrì un contratto per correre un rally in Sardegna. Alla guida della sua nuova Giulietta SZ, regalatagli dal padre Giorgio, riuscì a imporsi nella categoria GT e venne premiato dalla stessa CSAI. Dopo una stagione con l'Alfa Romeo Giulietta SZ, acquistò una Fiat Abarth 1000 con l'aiuto del padre, e ne affidò la preparazione a Samuele Baggioli di Milano. Nel 1964, con questa vettura, sfiorò il titolo di Campione Italiano per vetture turismo. Nel 1967, a bordo di una Fiat Abarth 1000 semi-ufficiale, si classificò terzo nel Campionato Europeo Turismo per la Scuderia del Lario. Nel 1975 disputò diverse gare del campionato italiano turismo al volante di una Ford Escort 2000. Fu ingaggiato dall'Abarth prima come collaudatore nel 1967, poi come pilota ufficiale. Nel 1968 vinse il Campionato Italiano della Montagna alla guida della barchetta 1000SP. La svolta della carriera giunse con la vittoria del Circuito del Mugello 1969, con una Abarth 2000. In quella stagione disputò anche il Campionato europeo della montagna dove si classificò secondo assoluto e primo nella categoria Sport. Nel 1970 vinse per la seconda volta consecutiva il GP del Mugello, sempre con Abarth. Questi successi aprirono a Merzario le porte della Ferrari. Nel 1970 partecipò al Campionato del Mondo Marche con una Ferrari 512S ufficiale e vinse per la seconda volta consecutiva il GP del Mugello con l'Abarth. Nel 1971, continuò alternadosi alla guida delle Abarth 2000 e di Ferrari 512M private, vincendo la Coppa Shell Interserie di Imola e, a fine stagione, il Trofeo Ignazio Giunti a Vallelunga. Nel 1972 con la Ferrari 312 P, in coppia con Sandro Munari, ottenne la vittoria alla Targa Florio e s'impose anche nella 1000 km di Spa con Brian Redman. Seguirono altri piazzamenti che consentirono alla Ferrari di vincere il Mondiale Marche. A fine anno vinse la 500 km di Imola e la 9 ore di Kylami (in coppia con Regazzoni), prove non valide per il Mondiale. Nella stagione 1972 fu anche pilota ufficiale Osella-Abarth, e vinse il Campionato Europeo Sport 2000. L'anno successivo fu un anno di crisi e, per il 1974, la Ferrari offrì a Merzario un ingaggio limitato ai soli prototipi e a qualche gara in Formula 1. Merzario rifiutò tale proposta e si vincolò all'Alfa Romeo. Nel 1975, alla guida di un'Alfa Romeo Tipo 33, tornò a imporsi nel Mondiale Marche vincendo le gare di Digione, Monza, Enna e Nürburgring. Vinse per la seconda volta la Targa Florio in coppia con Nino Vaccarella. Partecipò inoltre, senza fortuna, alla corsa in salita Malegno - Borno al volante di una Osella 2000 sport. Nel 1976 disputò qualche gara con l'Alfa Romeo 33SC12. Nel 1985 Merzario vinse il Campionato Italiano Prototipi con una Lucchini leggermente modificata. Nel 1986 costruì, partendo da un telaio Lucchini, sei esemplari della Symbol, una biposto corsa con motore Alfa Romeo. Con la Symbol disputò varie edizioni del Campionato italiano, fino al 1990. All'inizio della stagione 1991 ebbe l'incidente più grave della sua carriera: a bordo di una vettura prototipo uscì di pista a Magione, riportando numerose fratture agli arti inferiori. Nel mese di ottobre tornò alle corse del Campionato Italiano Prototipi e pochi giorni dopo giunse 2º alla 6 Ore di Vallelunga. Nel 1971 iniziò a correre in F2 con una Tecno del Team Iris ceramiche, senza fortuna. Nel 1972 debuttò in F1 al circuito di Brands Hatch, dando alla Ferrari il sesto posto al Gran Premio di Gran Bretagna, vincendo il premio della combattività assegnato dai giornalisti specializzati. Nel 1974 la Ferrari offrì a Merzario un ingaggio limitato alle sole corse dei prototipi ed eventualmente a qualche gara in Formula 1, ma Merzario rifiutò e fu preso dalla Iso-Williams. In Formula 1, dopo scarsi risultati, abbandonò il Team Williams a causa di divergenze col manager. Corse il gran premio d'Italia su una Fittipaldi Copersucar. Nel 1976 disputò il campionato mondiale di F1 alla guida di una March 761 della Wolf Williams. Con Guy Edwards, Brett Lunger e Harald Ertl salvò Niki Lauda dalle fiamme al Nürburgring nel 1976. Nel 1977, a causa di una caduta sugli sci, non prese parte alle prime gare del Mondiale di F1; decise così di rientrare da privato con una sua squadra, alla guida di una March 761B, ma con poca fortuna. Per il 1978 tentò la strada del costruttore di Formula 1 ma con scarsi mezzi economici a disposizione, la Merzario A1 lottò per qualificarsi in ogni gara. Nel 1979, con i modelli A2 e A3, Merzario continuò la sua avventura, ma i risultati stentarono ad arrivare, anche per il mutato livello professionistico della F1, sempre più riservata ai grandi gruppi industriali. Per il 1980 Merzario aveva in progetto un nuovo modello per rientrare nel giro mondiale al GP del Belgio, ma fu solo una pre-iscrizione. L'A4 venne adattata ai più piccoli motori BMW di Formula 2 e con questa macchina, chiamata M1, Merzario disputò il Campionato Europeo F2. Nel 1981 e 1982 il Team Merzario decise di correre in Formula 2 con numerose March-Bmw, ottenendo buoni piazzamenti con Necchi e Gartner. Nel 1983, in collaborazione con Degan (ex Autodelta), fu costruita una Merzario con telaio in carbonio, affidata al francese Richard Dallest. Il team partecipò anche al campionato italiano F3, in una occasione con lo stesso Merzario alla guida di una sua monoposto. Ancora una volta i pochi mezzi a disposizione resero impossibile l'ottenimento di risultati e, a metà stagione 1984, Merzario ed il suo Team si ritirarono dalle competizioni, e si chiuse definitivamente l'esperienza come costruttore.